INDAGINE CNA SUPERBONUS

La misura nota come Superbonus 110% si pone due obiettivi: da un lato, riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e, dall’altro, rilanciare la filiera dell’edilizia che ormai da 14 anni sta attraversando una crisi profonda che l’emergenza sanitaria del 2020 ha ulteriormente aggravato.

Dall’indagine CNA emerge infatti che vi è una grande aspettativa sull’efficacia di questo intervento. Circa l’80% degli intervistati sostiene che la misura sarà in grado di dare nuovo impulso alla filiera.

Purtroppo, da un lato i ritardi nell’attuazione della disciplina e dall’altro una comunicazione che ha lasciato intendere per troppo tempo che tutti gli interventi potessero godere del Superbonus 110% hanno generato delle aspettative che non trovano corrispondenza nella realtà.

Gli interventi da realizzare presentano una complessità tale per cui le imprese si stanno organizzando con collaborazioni con altri soggetti, prima fra tutti gli studi professionali, ma anche altre imprese del settore sia singolarmente che all’interno di consorzi. Le difficoltà riguardano sia gli adempimenti richiesti sia il passaggio cruciale della cessione del credito d’imposta. In particolare lo sconto in fattura è uno strumento non sostenibile per le imprese più piccole. Tra le micro meno di una su quattro si dice disponibile ad accettare una eventuale richiesta.

Il Sole 24 Ore ha anche evidenziato una criticità del provvedimento al Sud, in particolare sulla possibilità di poter sfruttare tale strumento.

In definitiva, il Superbonus 110% sembra essere, lo strumento adatto a generare una scossa in un settore che vive da anni una crisi profonda, ma resta la necessità di semplificare al più presto la normativa.

 

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