Superare le divisioni politiche e aprire confronto stabile tutti insieme
Pronti a tavolo permanente con istituzioni e principali associazioni imprenditoriali.
Nell’attuale situazione della pandemia e viste le restrizioni sempre più stringenti la spina dorsale produttiva del Paese, la piccola e media impresa e l’artigianato, sentono il dovere di fare un deciso richiamo al senso di responsabilità. Il rimpiattino tra istituzioni locali e governo versa solo benzina sul fuoco a scapito di tutti.
Lo afferma in una nota Giuseppe Oliviero, presidente di Cna Campania Nord (Napoli, Caserta e Benevento) e vicepresidente di Cna nazionale.
Siamo di fronte a un caos della politica tutt’altro che inconsapevole, utile per spostare sempre nel campo altrui responsabilità, ritardi e incapacità di prevedere un nuovo momento di crisi che era in realtà annunciato. A farne le spese ancora una volta le imprese e i cittadini. Non c’è più tempo per prepotenze e protagonismi di una politica perennemente alla ricerca del consenso, da qualsiasi parte si trovi la palla, l’inevitabile esito è di un gioco a perdere. Il mondo dell’economia che rappresentiamo è pronto a fare tutto il necessario per aiutare la Regione, il Comune di Napoli e gli altri Comuni della Campania nell’individuazione di tutte le misure necessarie per bloccare i contagi, lo ha già fatto e continuerà a farlo ma a condizione che tutti insieme stabiliamo con chiarezza e rigore le linee da seguire, obbligandoci all’ascolto reciproco. Per questo siamo pronti ad aprire un tavolo di dialogo con le parti istituzionali e le associazioni datoriali, coinvolgendo i principali attori della Campania”.
“Dal momento che il problema sanitario – conclude Olivero – aggrava sempre più la crisi economica, chiediamo infatti come già fatto in passato l’istituzione di una cabina di regia sull’emergenza chiamando ogni componente sociale, economica e soprattutto politica a svolgere il proprio ruolo, è un nostro dovere. Chi non se la sente faccia un passo indietro, ma è tempo di agire con intelligenza e competenza a tutela delle comunità che a vario titolo rappresentiamo. Dobbiamo opporre una forte ed inequivocabile resistenza, senza tentennamenti e giustificazioni, ad ogni tentativo di trasformare l’inevitabile disagio sociale ed economico, provocato dal palese disorientamento politico, in un inaccettabile guerriglia urbana. Cedere significherebbe rinunciare al nostro futuro: noi non ci stiamo.