Oltre 60.000 imprese
Oltre 150.000 cantieri bloccati
Oltre 1.500.000 persone coinvolte
Oltre 100.000.000.000 di Euro nei cassetti fiscali
Oltre 1.000.000 di Operai e tecnici che rischiano il posto di lavoro

Secondo l’ultima comunicazione della Commissione D’Inchiesta Banche il plafond degli istituti finanziari messi a disposizione si è esaurito con le comunicazioni inoltrate a maggio 2022.
Le banche private italiane e le Partecipate di Stato Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, nella stessa circostanza, dichiaravano di avere capacità per 81 miliardi su crediti fiscali quinquennali/quadriennali e 160 miliardi su crediti fiscali decennali.
Non si comprendono le modalità con cui gli istituti finanziari abbiano deciso di mettere a disposizione complessivamente la loro capacità fiscale su crediti quadriennali/quinquennali per
complessivi 81 miliardi di potenziali acquisizioni.
Ora veniamo ai dati dei crediti fiscali che i suddetti istituti hanno liquidato e/o preso in carico in attesa di liquidare fino ad ora.
Secondo i dati comunicati dagli 11 principali istituti privati oltre alle Partecipate di Stato CDP e Poste Italiane Spa:
– 30 Miliardi sono stati liquidati
– 47 Miliardi non ancora liquidati ma con impegni presi in carico
– I rimanenti 4 miliardi in teoria li utilizzeranno per successive acquisizioni
Secondo un semplice calcolo matematico:
Dagli esordi dell’art. 121 DL 34/2020, nella sua versione originale (periodo migliore), Ottobre-Novembre 2020, sino ad oggi Ottobre 2022 gli istituti finanziari hanno liquidato circa 30 miliardi
(in 2 anni).
Ora, parlando in modo oggettivamente realistico, riteniamo che per liquidare gli altri 47 miliardi ci vorranno 3 anni, 3 anni e mezzo visto che l’art 121 DL 34\2020 è stato completamente
modificato più volte con interventi legislativi che ne hanno annullato quasi la totalità della sua ratio iniziale. Inoltre la cessione dei crediti fiscali, stante la ripartizione annuale degli stessi, non
trova un agevole percorso per i tempi farraginosi di liquidazione da parte degli istituti finanziari.
Inoltre, sempre citando questi 47 miliardi fermi nei soli istituti finanziari (mancano i crediti anche nelle Assicurazioni, in qualche Fondo d’investimento, colossi dell’energia come Enel ed Eni ecc.
di cui non disponiamo ancora dei dati ufficiali ma si ritiene saranno sicuramente qualche miliardo) vanno aggiunti i dati raccolti da ENEA che ha comunicato quanto segue:
a maggio la rilevazione è partita da 33,712 MLD di crediti d’imposta generati con il Superbonus 110%, per arrivare a 60,527 MLD al 31 ottobre 2022.
Quindi abbiamo altri 26,815 MLD da sommare ai 47 MLD fermi a maggio 2022 di crediti Superbonus 110 + altri 24 MLD presunti degli altri bonus ordinari (se guardiamo ai dati della
Commissione Banche su crediti decennali e quadriennali/quinquennali che stanno più o meno al 50% (54% Decennali, 46 % quinquennali/quadriennali).
La somma di tutti questi crediti incagliati dei cittadini e imprese italiane è giunta a circa 97,193 MLD. A questo quadro va aggiunto il lavoro imponente di studi di perfettibilità eseguiti da liberi
professionisti, specialmente su lavori condominiali che ancora non sono partiti viste le recenti problematiche e dunque ancora non fatturati e non trasformati in crediti d’imposta, oltre a molte
aziende che sapendo del blocco quasi totale nella monetizzazione dei crediti fiscali stanno rinviando l’emissione delle fatture e delle comunicazioni all’ AdE.
Per completare la più grande assurdità della storia economica della nostra Repubblica, il Governo Draghi attraverso il Ministero delle Economia e Finanze ha ben pensato di immettere
altri miliardi di crediti d’imposta cedibili in un mercato con una struttura ampiamente collassata, prima introducendo nel mese di Aprile 2022 il credito d’imposta al 20% per le compagnie
energivore e non energivore, per poi elevarlo al 40 % nei mesi di Ottobre e Novembre 2022, per l’aumento in bolletta energetica subita dalla speculazione delle compagnie energivore e
gassivore stesse!
Ad oggi nessuno sa quanti miliardi saranno e se verrà rinnovato oltre i mesi Novembre-Dicembre 2022.
Secondo i dati ufficiali i crediti monetizzati attraverso la cessione dei crediti fiscali sono stati 30 miliardi quindi una media di 1,25 MLD al mese (compreso il periodo migliore dell’art 121 DL
34/2020) ora sono incagliati oltre 100 miliardi (se consideriamo pure i crediti d’imposta della compagnie energivore e non energivore citate in precedenza) di crediti fiscali con l’aggravante
delle Partecipate dello Stato (CDP, Poste Italiane, MCC e MPS) completamente inattive, le compagnie assicurative in dubbio se ritornare ad effettuare acquisti o meno, con gli istituti di
credito privati che dichiarano la loro capacità fiscale esaurita e senza l’art 121 DL 34/2020 nella sua forma originale (con la multi cedibilità dei crediti fiscali illimitati).
Per poter ottenere un dato aggiornato in tempo reale, aggregato e/o disaggregato a seconda delle esigenze, c’è la necessità di procedere alla creazione di un’unica piattaforma su cui far
confluire tutti i crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali degli attori al processo.
Attraverso la stessa si potrebbe procedere anche all’acquisto e vendita degli stessi con il medesimo funzionamento già in essere per la nota piattaforma MePA che consente a tutti gli
attori di collocarsi nella propria funzione e con la propria richiesta.

Sabatino Nocerino
Presidente
CNA Costruzioni Campania

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